L’assicurazione moto è ormai un lusso

Se Atene piange, Sparta non ride. Il vecchio proverbio potrebbe tranquillamente adattarsi a quanto sta accadendo al settore dell’assicurazione moto, ormai diventata un vero e proprio lusso. Se nel corso degli ultimi mesi si è fatto un gran parlare del caro Rc auto, una vera anomalia nel nostro paese, si è invece dimenticato di porre l’accento sul fatto che anche l’assicurazione moto è sempre più cara, tanto da essere indicata dai produttori di motoveicoli come uno dei motivi principali, se non il principale, del crollo del mercato delle due ruote nel nostro paese.

assicurazione moto

Per capire l’ampiezza del fenomeno basterà ricordare come in Italia, nel periodo tra il 2009 e il 2013, i motoveicoli immatricolati siano passati da 400mila a 154mila all’anno. Un vero e proprio crollo soltanto parzialmente smentito dai dati dell’ultimo mese di ottobre che ha visto una risalita del 6,8%. In questo quadro, va ricordato come l’assicurazione moto sia aumentata nel corso dell’ultimo decennio del 480%, un dato evidentemente insostenibile per chi non abbia risorse finanziarie in grado di porre argine al costante aumento delle polizze. Di fronte a questo stillicidio di aumenti, sono state avanzate molte proposte, come quella di adottare la scatola nera sulle moto, al fine di contenere le tariffe.

Anche il governo, ora, sembra prendere atto che le politiche portate avanti dalle assicurazioni stanno letteralmente strangolando il settore e si dichiara pronto a passare ai ripari. In particolare il Ministro per lo Sviluppo Economico Federica Guidi  propone il varo di un tavolo negoziale al quale dovrebbero essere portati in esame i provvedimenti in grado di tamponare quella che rappresenta ormai una vera emergenza. Anche le associazioni dei consumatori hanno da parte loro dichiarato interesse per la proposta, chiedendo di essere associati al tavolo in modo da avanzare loro proposte. Resta però l’esigenza di fare presto per dare una risposta in grado di riportare la situazione sotto controllo.