Legge di Stabilità: Colonnine in edifici pubblici e stop agli ecoincentivi
Il vice ministro alle Infrastrutture e Trasporti Nencini, nel corso di un convegno denominato “Auto e mobilità per il rilancio del paese” ha affermato che per la prima volta nel piano città, all’interno della Legge di Stabilità, sarà prevista la possibilità prevedere la presenza per edifici pubblici e privati delle colonnine preposte alla ricarica delle auto elettriche.
Sempre durante il convegno, organizzato dal centro Studi Promotor, ha poi voluto precisare che ‘la tendenza all’interno dell’esecutivo sarebbe quella di affiancare sempre più alla mobilità una maggiore attenzione a tutto ciò che si muove nel campo ecologico.
Proprio in linea con queste coordinate, Nencini si è quindi voluto assumere l’impegno di incontrare nei prossimi giorni i rappresentanti della filiera dell’auto al fine di esaminare e valutare insieme le possibili proposte e le ricadute sul mercato dell’auto delle modifiche al Codice della Strada che sono ormai in fase di rilascio e che saranno discusse prossimamente dal Parlamento.
Un impegno che però sembra stridere non poco con quanto invece effettivamente previsto dalla Legge di Stabilità approdata a Bruxelles e oggetto di un aspro scontro tra Matteo Renzi e Barroso, in quanto reputata troppo lontana dagli impegni presi in sede europea dal nostro governo. Quella che una volta si chiamava Finanziaria, infatti, non prevede più la presenza degli incentivi destinati a promuovere l’acquisto di vetture a basse emissioni previa rottamazione di veicoli usati.
Il fondo per il 2015, che era stato approntato dal Ministero per lo Sviluppo Economico in vista del 2015, è stato in pratica azzerato. Resta da vedere se si tratti semplicemente di un risultato della necessità di rientrare nei parametri previsti dall’UE per i conti pubblici del nostro paese o se si invece in vista di una revisione delle politiche ambientali previste dall’esecutivo, dopo le parole di Renzi sulla necessità di promuovere nuove trivellazioni sul territorio nazionale, che hanno destato grande allarme tra gli ecologisti.