Multe più facili per i guidatori non residenti nel’UE

Il Parlamento europeo ha finalmente messo mano al  Tempi duri per gli automobilisti non residenti nell’Unione europea che commettono infrazioni gravi al Codice della Strada. Il Parlamento Europeo ha infatti dato il via libera ad una direttiva che consentirà controlli più severi delle forze dell’ordine, mettendo la parola fine al ‘pasticcio’ legale sulle multe senza frontiere, che ora hanno una nuova base legale che ne consente l’estensione entro due anni anche a Gran Bretagna, Irlanda e Danimarca.

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L’Europarlamento ha dato infatti il suo via libera in plenaria alla direttiva Ue rivista – ora fondata sulla sicurezza stradale e non più sulla cooperazione di polizia da cui sono esonerati Londra, Dublino e Copenhagen – dopo che lo scorso maggio la Corte di giustizia Ue l’aveva bloccata pur mantenendone in vigore gli effetti per 12 mesi in modo da evitare l’impunità dei guidatori indisciplinati.

Era stata la stessa Commissione Ue a portare il caso davanti ai giudici di Lussemburgo, contestando il cambiamento di base legale operato da Parlamento e Consiglio durante l’iter legislativo. La Corte le ha dato ragione, obbligando le istituzioni Ue a una corsa contro il tempo per rivedere il testo entro maggio di quest’anno. Tocca ora agli stati membri dare il loro via libera finale a breve per chiudere formalmente il ‘pasticciaccio’.

Con il sistema delle ‘multe senza frontiere’, che consente ora l’accesso ai registri d’immatricolazione di tutti i 28 stati membri, qualunque guidatore che commetta infrazioni gravi al codice della strada all’estero vedrà recapitarsi a casa l’ammenda. Le infrazioni per cui è previsto questo sistema sono eccesso di velocità, guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, guida senza cinture di sicurezza o senza casco, uso di corsie vietate, mancato rispetto del semaforo rosso e uso del cellulare durante la guida.

“Il Parlamento europeo – ha dichiarato l’eurodeputato Pd Nicola Caputo – si confronta oggi con l’importante responsabilità di dover adottare la nuova direttiva sullo scambio transfrontaliero di informazioni sulle infrazioni in materia di sicurezza stradale prima del 6 maggio 2015, al fine di evitare di creare un limbo giuridico che potrebbe minare la sicurezza stradale in Europa”. Questa, ha ricordato, “ha già mostrato le sue potenzialità dalla sua entrata in vigore nel novembre 2013”, da quando “il numero di infrazioni da parte dei conducenti stranieri è infatti diminuito”.